martedì 5 marzo 2013

E' difficile perdere un amico, qualcuno a cui ci si sente legati, che si stima.
Ma come si fa a non legarsi, a non soffrire?
Io non credo di essere un utopico sognatore romantico... è questo il problema?
Ieri ho visitato la tomba di Alen, ho fatto visita ai suoi genitori. Addolorati, feriti, stanchi...
Ho sentito Rachele, difficile ritrovare quella intimità tanto cara.
Mi ha chiamato Caterina, voleva vedermi.


mercoledì 2 gennaio 2013

2 gennaio 2013.
Anno nuovo vecchi dubbi.
Questi giorni sono sempre carichi di emozioni forti, di riflessioni e bilanci. Lo sono ancora di più quando sei costretto a passare il Natale da solo ed il capodanno pure.
Ti fai delle domande, ti poni dei dubbi sulla qualità della tua vita. Sulle relazioni che intrecci tutti i giorni. Viviamo di ipocrisie? Pretendo troppo dalle persone che conosco?
Sono io il problema e o lo sono le persone che mi circondano?
Il giorno di Natale i miei genitori erano da mio fratello, paola da sua madre, io ho cercato di dare una mano alla mensa dei poveri di Gorizia, forse nel confuso tentativo di dare un senso alla mia solitudine. Troppi volontari, mi hanno detto, non serve la tua presenza puoi andare a casa.
Pranzo da solo.
Per quanto cerchi la qualità nei rapporti con l'altro e provi con le mie capacità di mettermi in gioco, mi scopro sempre più solo.
Capodanno...nessuno ci ha invitato, nonostante le nostre difficoltà, nessuno ha pensato di passare qualche momento con noi.
Forse non vogliono vedere la sofferenza, le difficoltà. Meglio la scanzonata ipocrita compagnia di chi non ci fa domande e non chiede risposte.
Forse è colpa del mio carattere scontroso, della mia incapacità di far buon viso in tutte le circostanze.
E' l'ipocrisia l'abito per tutte le stagioni?
Caterina è passata il giorno di Natale non le riuscirò mai a dire quanto le voglio bene, i vicini  sono stati le persone più presenti, Valeria l'unica che mi ha mandato gli auguri per natale e capodanno...
Odio i bilanci, odio confrontarmi con i miei pensieri.
So che il mio sentire mi rende nervoso è quindi difficile da avvicinare, quindi bisogna rompere questo circolo vizioso?

lunedì 3 dicembre 2012

Ci sono giornate che iniziano in modo diverso dalle altre.
Ci sono persone che incontri e reincontri, e poi c'è la piattezza del quotidiano.
Oggi ho portato una amica a prendere il treno. Torna a casa lontano da qui.
E' triste vedere qualcuno con cui puoi parlare sparire all'orizzonte dentro un treno.
Sento forte il bisogno di essere circondato da amici, confidenti, che in qualche modo rendano meno pesante la mia solitudine, ma essa è dentro di me mi appartiene.
Non potrei vivere sempre circondato dal calore assordante di compagni di viaggio troppo presenti, ma non trovo l'equilibrio fra la loro mancanza la ricerca spasmodica della loro vicinanza!

lunedì 12 novembre 2012

Oggi è lunedì, è novembre, fuori il cielo fa capire subito che è una giornata di autunno.
Grigio...assenza di colore, pioggia, umido.
Ieri forse peggio, certe domeniche di novembre non dovresti avere il tempo di pensare. Manca la luce, manca...il respiro.
Capita che proprio ieri una amica calabrese carica su facebook alcune foto di questa estate. L'insensibile smartphone notifica la presenza delle foto, così apri, guardi e il ricordo diventa tangibile realtà. Volti e luci di agosto si fanno strada fra le nuvole.
Sorrisi, spiaggia, mare voglia di essere lì di tornare all'estate passata, a quella semplicità, alla serenità di un periodo in cui i problemi sembrano lontani, o come diceva Maria...alla leggerezza dell'estate.

lunedì 5 novembre 2012

Certe giornate grigie di autunno sembrano non avere fine e non avere un domani fatto di sole.
Quello che a me spesso cambia la prospettiva è il cenno di un amico :-)

martedì 30 ottobre 2012

Vorrei riuscire a mettere ordine fra i mille pensieri che mi passano per la testa.
Relazioni, sorrisi, parole, sogni, preoccupazioni, equilibri, genitori, amici, la casa... a cosa dare la priorità, come gestire come trovare il giusto equilibrio?
Passo ore a pensare a rimuginare a programmare a fare, ma quando a vivere?
Quando gioire?
Mi sento come se tutto il mio essere fosse una antenna ipersensibile. La sensazione potrebbe essere paragonata a quando ti fai male o ti irriti una parte del corpo, un ginocchio sbucciato, il naso rosso per il raffreddore, in quel momento il tuo ginocchio o il tuo naso è più sensibile, senza l'epidermide che lo protegge di solito e allora toccare il ginocchio provoca un fastidio, un dolore esagerato.
Mi sento così, sento tutto amplificato, come senza protezione.
Avrei voglia di tanto silenzio, ma più che altro di pace, serenità una sensazione di appagamento.
Ma soprattutto vorrei poter avere qualcuno con cui condividere la mia solitudine.
Mi sento inadeguato, fuori tempo, fuori luogo.
Forse ho bisogno di un lungo abbraccio, ma non ne sono sicuro, non se se lo permetterei, anche quello rischia di far male ad una sensibilità così sollecitata.
Cosa sto inseguendo?

sabato 27 ottobre 2012

cormòns 

Comune in lutto, si è spento Alen Mora

NS. Lutto a Palazzo Locatelli. Si è spento a soli 41 anni il geometra Alen Mora, tecnico dell’ufficio urbanistica ed edilizia privata del Comune di Cormòns. Da quasi un anno era costretto a casa per...
    Email
      NS. Lutto a Palazzo Locatelli. Si è spento a soli 41 anni il geometra Alen Mora, tecnico dell’ufficio urbanistica ed edilizia privata del Comune di Cormòns. Da quasi un anno era costretto a casa per un peggioramento della malattia. A Begliano, il paese in cui risiedeva, sono state celebrate, sabato, le esequie. Ai funerali hanno partecipato tantissimi dipendenti comunali suoi colleghi e numerosi amministratori, fra i quali il sindaco Luciano Patat, con la fascia tricolore, e gli assessori Paolo Nardin e Lucia Toros. Anche il gonfalone del Comune, scortato da due vigili urbani, ha accompagnato il feretro al cimitero di Begliano. Mora ha lavorato a Palazzo Locatelli per undici anni, lasciando un bel ricordo di sé fra i colleghi, i cittadini e gli amministratori. «Era una persona molto apprezzata – sottolinea il sindaco Patat –. Svolgeva con serietà, competenza e precisione il suo lavoro. Ricopriva un incarico importante, dato che istruiva le pratiche edilizie. Era molto disponibile con i proprietari e i professionisti. Abbiamo voluto testimoniare la nostra vicinanza alla famiglia, partecipando alle esequie». «La scomparsa di Alen – commenta un dipendente comunale – ha suscitato in noi dolore e tristezza profondi. Era veramente un ragazzo d’oro, apprezzato anche per la capacità professionali da tutti noi». (i.p.)